Scheda del complesso archivistico del Comune di Spino d'Adda

A cura di Marco Giovanni Migliorini, archivista paleografo.

Premessa

L'archivio comunale è conservato in locali idonei a destinazione esclusiva all'interno del Municipio in Piazza XXV Aprile 1.

Le carte fascicolate e raccolte in nuove unità di condizionamento sono collocate su scaffalature metalliche di tipo aperto.

Il riordino

Con il presente intervento di riordino sono state inventariati i documenti dell'archivio storico suddivisi rispettando il percorso storico, è stata eseguita la ricondizionatura di tutte le unità archivistiche; la descrizione analitica delle singole unità; il recupero delle antiche segnature e di indicazioni utili alla ricostruzione del profilo istituzionale dell'Ente produttore; la redazione di un inventario analitico informatizzato, con apposite note sono state evidenziate notizie o riferimenti di particolare importanza storica.

La digitalizzazione

Tutti i documenti dell’archivio storico sono stati digitalizzati e quindi disponibili in formato jpg. per una consultazione on line nel rispetto delle indicazioni precisate nel regolamento per la gestione dell’archivio storico.

L'archivio storico

Nei seguenti prospetti sono descritti: i titoli adottati, gli estremi cronologici e la consistenza degli atti inventariati ed informatizzati.

Atti antichi o preunitari, 1393 - 1859; cartelle dalla 1 alla 23, fascicoli da 1 a 164

Atti postunitari, 1860 - 1897; cartelle dalla 24 alla 52, fascicoli da 165 a 290.

Atti, 1898 - 1949; titolario Astengo; cartelle 90, fascicoli 400

Atti, 1950 - 1976; titolario Astengo; cartelle 130, fascicoli 700

Il riordino

L'esame degli inventari, sommari e lacunosi, redatti precedentemente al presente intervento di riordino generale delle carte, non hanno consentito la conservazione degli strumenti di corredo esistenti, risultando fuorvianti anziché utili per la ricerca. Dal confronto della sola consistenza dei fascicoli appartenenti alla sezione preunitaria si evidenzia l'inconsistenza dei precedenti inventari, assolutamente imprecisi negli estremi cronologici e nelle descrizioni archivistiche.

Il documento più antico, risalente al XIV secolo (in copia del XIX secolo, circa 1850), non fu classificato ma è stato ritrovato all'interno di un fascicolo relativo ad un oggetto di diverso tipo.

Il titolario adottato a posteriori per la classificazione delle carte, non è risultato pertinente nemmeno nella scelta impropria delle voci dei titoli stessi. In ultima analisi, l'esistenza di fascicoli non attinenti con la materia trattata all'interno dei fascicoli principali, ha reso necessaria una complessiva revisione degli strumenti di corredo.

La documentazione era stata riordinata con sovrapposizioni di precedenti interventi: un primo realizzato nel 1950, interessò la documentazione prodotta dal Comune fino al 1949, mentre successivamente, un secondo intervento di riordino interessò la documentazione al 1990.

Per quanto riguarda l'intervento effettuato nel 1950, l'archivista classificò il materiale documentario non tenendo conto dell'esistenza di un titolario al 1897 (certamente in uso come riportato al retro delle carte), utilizzando come unico titolario l'Astengo - entrato in vigore nel 1898 e determinato con la circolare ministeriale n. 17100-2 del 1897 - collocando così i documenti all'interno di uno stesso fascicolo, non preoccupandosi di differenziare i fascicoli con le carte precedenti il 1898.

Dal 1946 al 1949 inoltre si era seguito un improprio ordinamento annuale realizzato a posteriori.

È stato necessario, per quanto detto, procedere con una schedatura generale del fondo, ricomponendo le serie documentarie frammiste.

L'archivio storico 1393-1859

L'atto più antico risale al XIV secolo (in copia del XIX secolo), e rappresenta un compendio di documenti che spaziano dal 1393 al 1399 per documentare il diritto di riscossione di “decime” sull'affitto di beni in Spino d'Adda.

Il testo del documento è stato integralmente riportato in nota al fine di facilitarne la comprensione e l'importanza.

La frammentarietà delle carte costituenti la serie degli atti antichi, non permette oggi una precisa ricostruzione delle vicende che hanno fatto confluire l’importante serie di documenti privati dal 1637 al 1693 nell'archivio comunale, anche se non è difficile ipotizzare che i beni descritti ed affittati per oltre due secoli, furono di proprietà dei feudatari (Sommariva, Casati, ecc.) che si alternarono al governo del ricco borgo gravitante sull'asse milanese poi lodigiano ed in seguito cremasco.

Questa filza di atti fascicolati alfabeticamente, già appartenenti ad un assai più ampio carteggio e ciò è testimoniato dal fatto che la documentazione è suddivisa in dieci fascicoli numerati da 1 a 15 e raccolti sotto la lettera “G”. Non è difficile supporre che esistessero altri fascicoli, quantomeno precedenti tale lettera.

Il panorama offerto da questo carteggio sulla storia locale è assai ampio, così come quello che lo segue, rappresentato da una filza conservata in una copertina cartonata tipica del XVIII secolo, conservata in fondo al fascicolo.

Le carte seguenti e fino al 1859, chiudono il carteggio preunitario.

L'archivio storico 1860-1897

Il carteggio complessivo risulta omogeneo e le rare lacune sono segnalate in nota.

Seguendo la stessa logica e nel rispetto del percorso storico si è ricostruito un titolario di poco difforme dal precedente per la classificazione degli atti dal 1860 al 1897.

Non sono stati recuperati inventari patrimoniali utili per la conferma del titolario ma come è noto, durante questo periodo storico i titolari adottati si modificavano frequentemente per adattarne la struttura alle esigenze amministrative in continua evoluzione e ciò avvenne fino alla pubblicazione del titolario Astengo.

Si precisa che la serie di verbali deliberativi confusa dai precedenti riordinatori come serie delle deliberazioni è risultata essere una raccolta di atti deliberativi per la liquidazione di spese amministrative.

Gli archivi aggregati

È stata individuata e separata la documentazione relativa alla Congregazione di Carità ed in seguito dell'ECA ed agli archivi aggregati del comune di Fracchia (aggregato nel 1869) e dell'Asilo Regina Margherita, precedentemente ricondotta al carteggio generale.

  • Comune di Fracchia (1847-1869), bb.6, fasc.11
  • Asilo infantile Regina Margherita (1825-1869), bb.5, fasc.22
  • Congregazione di Carità (1849-1935), bb.2, fasc.17
  • ECA (1939-1978), bb.2, fasc.1

Queste serie di atti ed i registri saranno inventariati con interventi successivi.

 Ultimo aggiornamento: 01/07/2021

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